La vita di Caterina Cornaro ha il sapore del disincanto e dell’avventura. Diventa regina di Cipro per volere della sua famiglia e della sua città ma le cose, in breve tempo, prenderanno una direzione diversa rispetto ai piani. Coraggiosa, intelligente e generosa, diventerà una delle donne più famose della storia di Venezia.
Gestisce una situazione più grande di lei senza soccombere, resistendo fino a quando capisce che è arrivato il momento di uscire di scena. Riuscirà quindi a ricostruire sé stessa in un ambiente completamente diverso, e la sua seconda vita sarà nel suo piccolo feudo di Asolo.
La famiglia Cornaro a Venezia
Corner alla veneziana, Cornaro all’italiana. Una delle famiglie patrizie più ricche e influenti della Repubblica di Venezia. Tra i suoi membri numerosi letterati, politici, diplomatici, cardinali, vescovi e ben quattro dogi. Il ramo di cui fa parte Caterina è quello di san Cassiano, che diventerà poi Corner della Regina in omaggio a lei.
Grandi ricchezze accumulate nel tempo, grazie soprattutto alla coltivazione dello zucchero, chiamato anche sale indiano o miele di canna. Era una spezia rara e preziosa, venduta dai farmacisti e dagli speziali a carissimo prezzo, usata non solo a scopo terapeutico ma anche alimentare.
Solo i ricchi infatti potevano permettersi di usarlo come dolcificante, in alternativa al miele. I Cornaro avevano a Cipro vaste piantagioni di canna da zucchero che consentivano una produzione a livello industriale.
L’infanzia e la giovinezza di Caterina Cornaro
Sereni e felici gli anni della piccola Caterina, tra il palazzo di famiglia e il monastero dove studia, ignara del futuro che la sua famiglia ha deciso per lei. Un matrimonio combinato con il re di Cipro, Giacomo II di Lusignano, che porta grandi vantaggi per tutti: i Cornaro che avranno una figlia regina, il sovrano che può contare sull’appoggio di una nobile famiglia veneziana ricca e potente e di riflesso su quello di tutta la città di Venezia.
Caterina è data sposa per procura e finalmente nel 1472 arriva il momento della partenza. Ha solo diciotto anni ma il suo destino è già segnato per sempre. Venezia organizza una partenza in grande stile, siede sul Bucintoro a fianco al doge, che l’accompagna al porto di san Nicolo del Lido da dove salpa per raggiungere la corte che l’attende a Cipro, scortata dai patrizi veneziani in rappresentanza di un governo che non l’abbandonerà più.
Il suo arrivo è accolto con gioia ed entusiasmo dalla popolazione ma ben presto la giovane veneziana si rende conto che la realtà è ben diversa da quanto avesse sognato. Dietro le apparenze di una vita a corte raffinata e tranquilla la realtà è drammatica, con tensioni e intrighi con le quali si dovrà confrontare durante tutto il suo regno.
C’è infatti Carlotta di Lusignano, sorellastra del marito ed unica erede legittima al trono di Cipro – Giacomo II infatti era figlio illegittimo – che era stata spodestata qualche anno prima e che tenta di riprendere il potere, sostenuta anche dai grandi nemici dei veneziani: Catalani, Napoletani e Genovesi.
Caterina Cornaro regina di Cipro
I mesi successivi all’arrivo di Caterina a Cipro sono a dir poco intensi, si alternano momenti di gioia e di dolore: il matrimonio e l’incoronazione, la morte del marito e quella del figlioletto che ha solo un anno. Si ritrova così lontana dalla sua città e dai suoi affetti, è vedova e ha perso il suo unico figlio. E ha solo vent’anni.
Caterina vive momenti terribili, che sfociano in una congiura ordita dai Catalani. Un gruppo di rivoltosi occupa il palazzo uccidendo i nobili veneziani che avrebbero dovuto proteggerla. Venezia allora si organizza e invia un piccolo esercito che riesce a riprendere il controllo della situazione facendo sentire la regina sempre più indifesa e bisognosa della presenza veneziana, l’unica in grado di proteggerla.
Ora i patrizi veneziani hanno un motivo più che valido per starle accanto ma di fatto la sorvegliano e la limitano sempre di più negli spostamenti e nelle sue frequentazioni. Cipro è troppo preziosa per i veneziani, che sono disposti a tutto per arrivare ad un’acquisizione diretta dell’isola.
Caterina è sempre più isolata ma riesce a resistere per quindici anni, fino al 1489 quando decide di abdicare e consegnare formalmente l’isola al governo della Serenissima. Cede la corona e ritorna a Venezia, che può quindi festeggiare un grande successo politico che gli permette di consolidare il proprio dominio nel Mediterraneo,
Caterina Cornaro signora di Asolo
Una scelta sofferta me necessaria, una vera e propria rinuncia a favore della Serenissima, che la accoglie al suo ritorno con grandi onori e che le farà dono di un piccolo feudo ad Asolo. Ad Altivole fa costruire un elegante barco, di cui oggi è rimasta solo una piccola parte decorata con affreschi, a ricordo di quello che era un bel palazzo tipicamente rinascimentale.
Inizia così per Caterina una seconda vita, in un ambiente colto e sofisticato, circondata da letterati e artisti del tempo che frequentano la sua piccola corte. Dopo quindici anni nella fertile e ricca isola di Cipro, ne trascorre altri venti nel cuore delle colline trevigiane. Muore a Venezia il 10 luglio del 1510 all’età di cinquantasei anni.
I funerali si svolgono a Venezia, con un cerimonia simile a quella previsto per il doge e le cariche più alte dello Stato, con grande partecipazione popolare. Sepolta nella cappella di famiglia nella chiesa dei SS. Apostoli e poi trasferita in quella di san Salvador dove si trova tutt’ora. La sua tomba è chiusa da un bassorilievo che rappresenta il momento in cui la regina abdica in favore della Serenissima porgendo la propria corona al doge di Venezia.
Caterina Cornaro è una delle donne protagoniste di una mia visita guidata dedicata ai personaggi femminili che hanno fanno la storia di Venezia. Questa visita guidata Donne Serenissime riprenderà appena possibile nel 2021, assieme a tutte la altre.
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