La Fenice di Venezia, il teatro che risorse due volte

Il Gran Teatro La Fenice è oggi il più importante teatro di Venezia nonché uno dei più prestigiosi al mondo. Tra le sue mura e sul suo palco sono andate in scena numerose prime assolute dei compositori più famosi al mondo. La sua storia, tanto gloriosa quanto travagliata, segue il destino del suo nome, quello dell’uccello mitologico capace di rinascere dalle proprie ceneri.

La Fenice: nomen omen già dalla sua nascita

Venezia era nel Settecento una città culturalmente molto ricca e vivace, anche anche grazie ai suoi sette teatri. Tra questi c’era il lussuoso san Benedetto, costruito per la famiglia Grimani e ceduto nel 1755 alla Nobile Società dei palchettisti che perse una causa legale con la famiglia Venier, proprietaria del terreno sul quale era stato costruito, e fu quindi obbligata a venderlo.

Decise quindi di costruire un teatro più grande e lussuoso di quello perduto, e lo chiamò Gran Teatro La Fenice, in segno di buon auspicio per simboleggiare la propria rinascita.

Giannantonio Selva vinse il bando e in soli 18 mesi realizzò quel che diventò in breve uno dei punti di ritrovo di appassionati di musica e di opera lirica di tutta Europa. Fu inaugurato nel 1792, nel giorno della Sensa che quell’anno cadeva il 16 maggio, con l’opera I giuochi d’Agrigento di Giovanni Paisiello.

Da allora la sua fama crebbe rapidamente tanto da diventare uno dei teatri più celebri di sempre. Fu scelto per le prime rappresentazioni di numerose opere di compositori italiani e stranieri tra i quali troviamo Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e poi ancora Stravinsky, Prokofiev e Nono.

Il primo incendio del 1836

Il 13 dicembre 1836 un incendio, causato dal cattivo funzionamento di una stufa, distrusse quasi tutto il teatro risparmiando solo l’atrio e le sale Apollinee. La ricostruzione fu affidata ai fratelli Gianbattista e Tommaso Meduna che in un tempo record di soli 10 mesi ricostruirono il teatro, inaugurato il 26 dicembre 1837.

Tra i numerosi cantanti lirici che debuttarono alla Fenice anche la celebre Maria Callas, che nel 1947 iniziò la sua straordinaria carriera con Tristano e Isotta di Wagner. Nel 1950 interpretò Norma e nel 1953 fu la volta di Violetta nella Traviata di Verdi. A lei sono dedicati una fondamenta e un ponte che si trovano a fianco al teatro.

Il secondo incendio del 1996

La sera del 29 gennaio 1996 un devastante rogo di origine dolosa distrusse una seconda volta il teatro, che impegnò i Vigili del Fuoco tutta la notte. Materiali altamente infiammabili come legno, vernici e tessuti favorirono l’incendio che in brevissimo tempo trasformò il teatro in una torcia le cui fiamme si potevano vedere persino dalla terraferma.

Il fatto che i canali dietro l’edificio fossero in secca a causa dei lavori di pulizia costrinse i pompieri ad attraccare più lontano e questo rallentò non poco le operazioni di spegnimento. Fu necessario impiegare anche un elicottero, che caricava l’acqua dal bacino di san Marco.

Gli abitanti dei dintorni osservavano l’incendio col terrore che si propagasse a causa dei tizzoni ardenti che cadevano attorno ovunque, con i vigili che dai tetti controllavano la situazione per evitare il peggio. Il mattino dopo restava in piedi soltanto il muro perimetrale, enorme contenitore di macerie annerite.

Il fuoco fu appiccato da un impresario e il suo elettricista che, come dissero per tentare di giustificarsi, volevano creare un diversivo e provocare danni limitati per avere una scusa che giustificasse i ritardi accumulati nella consegna dei lavori ed evitare così le penali previste.

Ispirandosi al motto com’era, dov’era, lo stesso utilizzato nel 1902 per ricostruire il campanile di san Marco dopo il crollo, si pensò subito alla sua ricostruzione. Il progetto dell’architetto Aldo Rossi prevedeva il restauro dei muri perimetrali e delle Sale Apollinee, parzialmente danneggiate dal fuoco e la completa ricostruzione di tutto il resto, collaborando con numerosi artigiani e artisti di Venezia. E per una seconda volta la Fenice risorse.

Il 14 dicembre del 2003 il teatro era pronto per il concerto di inaugurazione, con l’Orchestra e il Coro del Teatro diretti da Riccardo Muti. Tra i brani scelti, due omaggi a due compositori che tanto amarono Venezia. La Sinfonia dei Salmi di Stravinskij, che riposa nel cimitero dell’isola di san Michele, e le Tre marce sinfoniche di Wagner che abitò a Venezia a palazzo Vendramin Calergi dove compose il secondo atto di Tristano e Isotta e parte di Parsifal.

Il concerto di Capodanno alla Fenice

Dal 1º gennaio 2004 La Fenice ospita il concerto di Capodanno, trasmesso in diretta dalla Rai. Una scaletta di brani sinfonici e di opera lirica ogni anno diversi che termina sempre con questi due brani: il coro del Va, pensiero dal Nabucco di Verdi e Libiamo ne’ lieti calici tratto da La Traviata, entrambi di Verdi.

 

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